mercoledì 2 marzo 2011

La passione e il lavoro

Stasera, a lezione di sax, la mia maestra mi ha detto che era andata a letto alle tre del mattino e alle 7 era già in piedi. Alla mia domanda, se fosse tanto stanca, mi ha detto: “No, sto bene, mi sento carica... Siete voi (allievi) la mia ricarica...” Al di là della dimostrazione del suo affetto per noi, questa affermazione mi ha fatto riflettere. Io ho dormito di più, eppure, dopo una giornata di lavoro, io mi sento sfinita, spompata, in qualche modo insoddisfatta e senza quasi più energie. Perché? Perché lei dopo una giornata di lavoro altrettanto piena della mia si sente carica...?

La risposta che mi sono data, è che il suo lavoro è la sua passione. Il mio no. Non ho mai avuto una vera passione per qualcosa, men che meno per qualcosa che potesse diventare il mio lavoro. O forse si, se avessi fatto quello che avrei voluto sin da quando ero in quinta elementare. Non l'ho fatto, e tutto ciò che è venuto dopo non è mai più stato così importante. Non ha mai più toccato il mio cuore così profondamente.
Anche se devo comunque ammettere di non aver mai avuto delle vere passioni. Attività o tematiche che fossero così importanti. Quelle cose di cui uno sa tutto, con cui occuparsi tutto il giorno senza nemmeno accorgerti del tempo passa. Forse oggi il giardinaggio è ciò che più si avvicina a una passione del genere, ma ormai non posso più farne la mia professione. Resta un hobby a cui posso dedicare solo poco tempo perché lavoro, lavoro tanto. E svolgo un lavoro che mi pesa, in cui non riesco a dare il meglio di me, un lavoro che non mi entusiasma. La mattina faccio fatica ad alzarmi, vado in ufficio spinta dal senso del dovere invece che dal piacere. E questo mi dispiace, perché così mi privo di una fonte di soddisafazione, vado avanti con la costante sensazione di viaggiare “in riserva”.

Ammiro, e forse invidio anche un po', le persone che hanno incontrato nella loro vita quel tipo di passione che ha permesso loro di raggiungere un livello di conoscenza tale di quella materia da poterne fare il proprio lavoro, trascorrendo così le giornate a fare ciò che più desiderano, svolgendo per tutto il giorno un'attività che è al contempo fonte di piacere. Certo, avranno anche loro dei momenti di dubbio, di stanchezza, di noia... Nella mia vita invece, il dubbio, la stanchezza e la noia, attualmente, sono la costante. E questo è davvero un peccato.

12 commenti:

  1. Siamo nella stessa barca!
    Ho mille hobbies, li approfondisco sempre più con il tempo, ci dedico anima e corpo ma .... di nessuna di queste "passioni" sono riuscito a farne anche un mezzo di sostentamento.
    Faccio un lavoro che non mi piace. Che è agli antipodi dei miei interessi. Oggi, come nel tuo caso, mi accorgo che è tardi per cambiare. Oggi che forse sarei in grado di farlo ... non ne vale più la pena!
    Quando non lo ami, il lavoro diventa fatica.
    E più sei sensibile più diventa faticoso.
    Nel mio caso, aggiungo, lacerante.
    Peccato! La stanchezza inevitabilmente ti prende.
    Il destino di dover fare un lavoro che non amo fare mi ha reso schiavo.
    E non posso neanche lamentarmi!
    Quando ho letto .... le tue parole sembravano le mie. Mi sono sentito incredibilmente meno "solo".
    Grazie.
    Ciao

    p.s. credo di avere una spiegazione, forse anche filosofica, a questo "errore" comune.
    Chiedimelo e te lo verrò a dire volentieri.
    Non vorrei tediare te ed i tuoi ospiti.
    Ciao.

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  2. ti capisco, io ho fatto tanti lavori,poi ho trovato quello giusto, forse è proprio per questo che capisco come ci si sente. Quando mi sono messa a fare il lavoro che mi piaceva avevo tutta la famiglia contro, perchè era un lavoro che per loro non era il coronamento dei miei studi, però mi piaceva tanto che avevo un'energia travolgente, ho nostalgia del mio lavoro perchè ho potuto farlo per poco tempo,poi mi sono ammalata gravemente e non posso più lavorare se non come hobbby,non so dirti come fare per uscire da quel vicolo cieco, pensa che verranno giorni che potrai fare cio che ti piace senza limitazione di tempo solo per il piacere di farlo Gio

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  3. Ti capisco, perchè vivo un po' la tua stessa situazione: un lavoro che non rispecchia il mio sentire. Anche se mi ritengo fortunata perchè questo occupa solo una piccola parte delle mie giornate e il tempo che mi rimane riesco a viverlo diversamente.
    Mi sono data una risposta, e mi interesserebbe leggere anche quella di Gianni.
    Buona giornata

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  4. Cara Cinzia, ti sento sempre più vicina....non so cosa sia meglio, se un lavoro insoddisfacente o non averlo per niente. Io rientro nella seconda categoria, sono costretta a fare la casalinga pur non piacendomi, dopo aver lasciato il lavoro per l'arrivo del mio secondo figlio.
    Credo che sia veramente una fortuna per pochi eletti svolgere una professione che dia positivita e carica giorno dopo giorno....a presto, per altre riflessioni, ciao!

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  5. Cinzia cara, leggendo il tuo post e i commenti che lo seguono, mi sento in buona compagnia.
    Forse la mia unica salvezza o forse proprio passione, è leggere. So che alla fine di tutto ciò che faccio senza entusiasmo, troverò il mio angolino dove nascondermi al mondo e vivere altre vite...
    Ti abbraccio.
    Lara

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  6. Grazie di cuore per i vostri commenti. Mi rendo sempre più conto, leggendovi, di quanto sia importante il lavoro. Averlo, non averlo, farlo volentieri o meno. D'altro canto sono molte le ore che trascorriamo lavorando. Che sia in casa o fuori. Quindi il tipo di lavoro e il nostro modo di affrontarlo è importante ai fini di una buona qualità di vita. Io sto anche riflettendo molto sul mio approccio al lavoro. In fondo potrei anche vivere la situazione in modo diverso...
    Grazie per le vostre riflessioni. A presto
    Cinzia

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  7. Ti lascio un grande abbraccio. Chissà, forse scavando un po', qualche passione la trovi nel tuo cuore.. ne sono certa!

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  8. Ciao Cinzia!
    Io ho fatto di tutto nella vita e non mi è mai piacito nulla di ciò che facevo...
    Ultimamente però, qualsiasi cosa io abbia fatto l'ho fatto con passione, fosse solo fare la baby sitter! Dovevi vedermi quando qualcuno mi chiedeva la mia professione... rispondevo baby sitter come se dicessi fisica nucleare!
    Se ci pensi, che riesco a trovare entusiasmante fare la casalinga!!! :-))

    Il consiglio di Carolina è davvero bello... se riesci, seguilo!

    Un caldo abbraccio a te...
    Ciao!

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  9. ciao Cinzia
    ho scoperto ora il tuo bel blog. Condividiamo una passione bellissima, il giardinaggio. Mi rimetto in pari con tutti i tuoi post passati...
    a presto
    simonetta

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  10. Liebe Cynthya

    Nun habe ich Deinen Blog mit Google übersetzt und ich kann so besser verstehen um was es geht. Mein Italienisch ist leider sehr dürftig.

    Das kann ich verstehen, wenn Du eine Arbeit machen musst, die Dir überhaupt nicht gefällt und Du morgens schon mit Abneigung dahingehst, ist das sehr schwierig. Es zehrt an Deiner Kraft und Energie.

    Wenn Du daran im Aussen nichts ändern kannst, versuche vielleicht Deine innere Einstellung dazu zu ändern. Doch ich weiss wie schwierig das ist, da ich auch schon in einer solchen Situation war. Im Moment hilft Dir am ehesten ein Ausgleich im Privatleben, Garten oder sonst das pflegen, was Du da gerne machst.

    Ich wünsche Dir alles Gute und drücke Dir die Daumen um die Energiequelle zu finden, die Dich stärkt.
    Herzliche Grüsse
    Elfe

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  11. Solo la notte ci dona il dolce abbraccio delle stelle, mi piace perdermi in esse, guardarle e sognare, sognare e vivere. A volte sul lago mi fermo la notte e traccio con filo di sogno un forte cordone dal lago al cielo, e poi ancora giù, dalla luce al riflesso. Incantata dal sogno della vita osservo e ascolto, colgo e segno. Così la luce della notte mi traghetta all'alba, così il silenzio mi pare suono. Quel cordone lo lego a me, come àncora all'infinito.

    "Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte"

    tu sei una stella del mio infinito, con affetto. Gy

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  12. Cara Cinzia, non ci conosciamo, ma ho letto questo post e mi ha molto colpito. Tuttavia ti assicuro che nella vita non è mai troppo tardi. Io ne sono un esempio. Ciao.
    Silvana Planeta

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