martedì 30 ottobre 2018

Nel bel mezzo dell'inverno ...

Mia cara,
nel bel mezzo dell’odio
ho scoperto che vi era in me
un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime
ho scoperto che vi era in me
un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos
ho scoperto che vi era in me
un’ invincibile tranquillità.
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno,
ho scoperto che vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa
quanto duramente il mondo
vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore
che mi spinge subito indietro.
(Albert Camus)

giovedì 25 ottobre 2018

Storia di una tiroide e di un nodulo che non ci sono più



A febbraio avevo detto che avrei scritto del mio percorso per capire cosa mi stava dicendo la mia tiroide. Non l'ho più fatto... non ci sono riuscita. Non so bene perché. Ma ottobre è arrivato. La tiroide non ce l'ho più. In cambio ho una diagnosi di carcinoma follicolare. Per fortuna asportato.
Nonostante le previsioni favorevoli, l'esito della citologia è stato chiaro. Ma non me l'aspettavo... Così ho trascorso praticamente tutto il mese di ottobre, che adoro, tra letto d'ospedale e letto di casa. Perché l'asportazione è avvenuta in due volte. Nel corso del primo intervento hanno tolto il nodulo e parte della tiroide. Se fosse stato benigno il nodulo, l'altra parte della ghiandola sarebbe rimasta intatta e sicuramente avrebbe ripreso a funzionare bene. Invece così non è stato e ho dovuto essere operata una seconda volta a 13 giorni di distanza dalla prima.
Durante l'operazione il nervo vago e il nervo ricorrente hanno subito un lieve danno, per fortuna nulla di grave e adesso ho la voce da trans o da operatrice di telefono erotico, come mi dicono... ; ))); non posso urlare, chiamare i cani, arrabbiarmi con il mio compagno... ha il suoi vantaggi insomma.
Piano piano emergono anche delle emozioni, non tanto legate alla preoccupazione, ma alle mie domande. Perché, cosa significa, cosa ne faccio. L'unica cosa che mi sento di dire è che forse ho capito di dover sostituire i sensi di colpa con il senso dell'accettazione. Non sentirmi più in colpa per delle scelte che ho fatto, ma accettare di non essere stata scelta e amata... o amata male.  Non dagli uomini della mia vita, sia ben chiaro... non è questo l'amore malato che fa ammalare. Bensì quello più importante, quello materno... il primo. Quello che determina tutto... per tanto tempo. Quello che mette le basi... che crea i legami. Ecco lasciare andare quel legame... proprio lasciarlo andare... come scelta dell'una e dell'altra e accettare che sia così...
Anche la tiroide, quando c'è, determina quasi tutto... tante funzioni. Ed è così importante per il benessere... E lascio andare anche lei... perché portava in sé il male e dunque è meglio senza. Troverò il modo di farne a meno e ricomincio da qui.