In giro c'è ancora neve, sui tetti, nei punti dove il sole arriva solo poche ore al giorno, nei pendii a nord.
Ma nei giardini più esposti, quelli sospesi sopra al lago, il sole riesce a scaldare la terra e l'aria al punto che ci sono già dei cuscini di aubrieta fioriti, e le prime farfalle, forse affamate dal lungo inverno, ne approfittano subito.
Di ritorno dalla passeggiata, mi sono lasciata tentare dal sole e dall'aria mite, e ho iniziato a potare le rose. Forse troppo presto qui da me, spero di non pentirmene. La tentazione era grande, avevo anche le nuove cesoie da provare, quelle che mi sono state regalate con il nuovo abbonamento alla rivista "
Landlust".
E poi, una volta entrata nella smania giardinicola, è difficile uscirne, e allora sono uscita in veranda e ho iniziato a pulire le piante che vi hanno svernato. Ho tagliato i gerani; sono così contenta di essere riuscita a portarli nella nuova stagione! Senza la veranda non sarebbe stato possibile. Ho poi iniziato a bagnare le altre piante e a liberarle dalle foglie secche, e mi sembra che stiano tutte bene. Anche i due cactus che mi portato mio padre. Per loro temevo davvero tanto, visto che in veranda ci sono state notti in cui la temperatura era intorno a zero gradi. Ma ce l'hanno fatta.