Ieri, sabato, dopo molte settimane in cui non andavo a fare
acquisti, sono andata in un supermercato qui da noi in Ticino. Subito appena
entrati c’erano montagne, letteralmente, a forma di piramidi, composte da
cioccolatini, dolciumi vari, giochi, di tutto e di più. I frigoriferi a vasca
pieni di cosce appartenute a maiali o agnelli, non lo so perché guardarle mi
faceva ribrezzo. L’impatto è stato terribile per me. Tutto quell’eccesso, quell’abbondanza
esagerata, quell’opulenza ostentata del superfluo… mi ha letteralmente
disgustata. Non riuscivo nemmeno a stare nella vicinanza di tutto quello sberluccichio.
Non ho potuto fare a meno di pensare a quanto siamo diventati superficiali, a
quanto siamo sommersi da merce, in modo davvero eccessivo. Non sono un asceta,
una purista, una bigotta. Ma ho l’impressione che stiamo perdendo il senso
della misura, del pudore, della modestia sana. Stiamo perdendo di vista il
senso della vita, di ciò che è necessario e di ciò che è spreco e nient’altro…
Quando prenderemo coscienza di tutto ciò? Quando riusciremo a invertire la
rotta?