Era il preferito, lui lo sapeva benissimo, non c’era bisogno di tante parole. E crescere con questa certezza gli aveva dato qualcosa d’impagabile nella vita, che ben pochi ricevono: la fiducia che, comunque andassero le cose, per quanto il mondo fosse vasto e complicato, c’era una persona, foss’anche quella sola, che tra tutti i milioni e milioni di esseri umani, senza condizioni né ricatti, lo amava più di tutti, lo anteponeva a qualsiasi altro. Che meraviglia. …
Fil di seta, Fil di lana, Fil di luce, Fil di campo, Fil di mare… In tutti i modi possibili lo chiamava quella zia che, avesse mai dovuto spiegare perché lo amava così tanto, non avrebbe saputo trovare nemmeno mezza parola.
...
… Hai voluto sempre il
meglio per me. Ma forse è proprio questo, papà. Nessun genitore deve volere il
meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos’è
il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? È Dio? Legge nella
sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a
guardare e basta, in silenzio e con grande calma. Un po’ come si sta davanti al
mare a guardare il mare. Cosa si
fa davanti al mare? Si guarda il mare. Basta. Si accompagnano le onde con lo
sguardo. Questo. Una per una. … Hai presente? Le onde che si frangono,
le foglie che cadono, la canna da pesca che si piega quando il pesce abbocca…
Così. Accompagnare. Anche i figli bisogna accompagnarli. Stare a guardarli,
come le onde.
…
Dovreste essere curiosi,
voi genitori. Molto curiosi dei figli. Dovreste morire dalla curiosità di
vedere dove diavolo andrà a finire, quella linea spezzata che è partita da voi,
e che si spezzerà ancora decine di volte nei secoli, con i figli dei vostri
figlie e i figli dei loro figli. Decine di volte! Invece, siete sempre così
scontenti… Così incontentabili. Siete così privi di curiosità, voi genitori…
Sembra che conosciate già tutto, che sappiate al millesimo che fine farà ogni
cosa, neanche la possibilità di una sorpresa. Peccato. Vi private di una grande
felicità.
Non so niente di te
Paola Mastrocola
Edizioni Einaudi, 2013
A quanto pare questa lettura ti sta coinvolgendo!
RispondiEliminaL'ho già letto tutto questo libro e lo trovo particolarmente interessante per i genitori. Ma anche per se stessi, per capire l'importanza del sapersi ascoltare.
EliminaSaluti cari
Cinzia
Molto belle le citazioni che hai scelto. Dev'essere una lettura interessante.
RispondiEliminaCiao, un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella, come ho a Marta, è un libro che ho sentito tanto nel mio ruolo di genitore, ma che ha saputo darmi anche degli spunti per me stessa. Tant'è che ho deciso di comprarmi due pecore, appena ne avrò la possibilità!
EliminaA presto
Cinzia
Belle le citazioni e bello sicuramente il libro che stai leggendo: grazie di condividerlo anche con noi!
RispondiEliminaBuongiorno Grazia! Bellissimo il libro, e anche intelligente, vorrei dire. Ma dalla Mastrocola non ci si può aspettare altro. Un libro che dà tanti spunti di riflessione, proprio tanti.
EliminaUn abbraccio, cara Grazia!
No, dei miei figli non so niente e vorrei tanto sapere non il futuro ma lmeno il presente e no per correggere o consigliare ma solo per la curiosità di sapere se son servito a qualcosa di buono, se quello che gli ho dato, quel poco c'è ancora. Solo questo
RispondiEliminaÈ così Massimo, spesso non sappiamo molto dei nostri figli. È anche vero che non dobbiamo certo sapere tutto. Ma a volte il problema è che siamo troppo presi da quello che vorremmo che fossero e non ci soffermiamo a capire chi sono veramente. Il libro lo spiega bene.
EliminaA presto!