mercoledì 7 agosto 2013

Il sentimento dell'estate



La libertà




E un oratore disse: Parlaci della Libertà. Ed egli rispose: alla porta della città e presso il vostro focolare io vi ho visti prosternarvi e adorare la vostra propria libertà,
Così come gli schiavi si umiliano dinanzi a un tiranno e lo esaltano anche se lui li uccide.
Sì, nel boschetto del tempio e nell'ombra della cittadella io ho visto i più liberi tra voi portare addosso la loro libertà come un giogo e delle manette.
E il mio cuore sanguinò dentro di me; poiché voi potete soltanto essere liberi quando perfino il desiderio di cercare la libertà diviene per voi una bardatura, e quando voi cessate di parlare di libertà come di un traguardo e di un compimento.
Voi sarete liberi veramente quando i vostri giorni non saranno senza affanno né le vostre notti senza necessità e pena,
Ma piuttosto quando queste cose si stringeranno attorno alla vostra vita e tuttavia voi vi solleverete al di sopra di esse nudi e non costretti.
E come vi solleverete oltre i vostri giorni e le vostre notti se non spezzerete le catene che voi all'alba del vostro discernimento avete allacciato attorno all'ora del vostro mezzogiorno?
In verità quella che voi chiamate libertà è la più salda di queste catene, anche se i suoi anelli brillano nel sole e abbagliano i vostri occhi.
E cosa sono se non frammenti del vostro stesso io che voi vorreste scartare così da poter divenire liberi?
Se è una legge ingiusta che voi vorreste abolire, quella legge fu scritta con la vostra stessa mano sulla vostra stessa fronte.
Voi non potete cancellarla bruciando i vostri libri di legge né lavando la fronte dei vostri giudici, anche se vi versate sopra il mare. E se è un despota che voi vorreste detronizzare, fate anzitutto in modo che il suo trono eretto dentro di voi sia distrutto.
Poiché come può un tiranno dominare il libero e il fiero, se non per una tirannia nella loro propria libertà e un'onta nella loro propria fierezza?
E se è un affanno che voi vorreste gettar via, quell'affanno è stato scelto da voi piuttosto che imposto a voi.
E se è una paura che voi vorreste dissipare, la sede di quella paura è nel vostro cuore e non nella mano di quello di cui avete paura.
In verità tutte le cose si muovono dentro il vostro essere in un costante abbraccio a metà, il desiderato e il paventato, il ripugnante e il prediletto, il perseguito e quello che voi vorreste sfuggire.
Queste cose si muovono dentro di voi come luci e ombre in coppie che si avvinghiano.
E quando l'ombra si dissolve e non esiste più, la luce che indugia diviene un'ombra per un'altra luce.
E così la vostra libertà quando perde le sue pastoie diviene essa stessa pastoia di una libertà più grande.       

Kahlil Gibran


5 commenti:

  1. Quanta verità e saggezza nelle parole di Gibran !
    a presto........Gio

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  2. Mi viene male a leggere queste parole.
    E' difficile guardare in faccia la realtà.
    Ma poi l'età aiuta e quando uscirò da questa pagina web
    la mia mente volerà leggera lontano da queste parole
    e le catene con le quali mi sono imprigionata torneranno
    invisibili.
    Ciao ciao

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    1. Loretta, non volevo proprio farti stare male... per me il messaggio importante è che noi siamo al centro di tutto... da un lato è angosciante, dall'altro posso sentirmi meno vittima... ma a volte hai ragione tu, meglio rendere invisibili quelle catene, perché scioglierle, davvero sarebbe uno sforzo insostenibile. Io mi consolo pensando che sarà il compito di un'altra vita...

      Un abbraccio!
      Cinzia

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  3. meraviglioso Gibran, grazie per questo post e per le riflessioni che mi ha fatto fare.

    A presto
    Lena

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  4. Una riflessione complicata e sorprendente. Il professore diceva che il lavoro psicologico non consiste nel liberarsi, diceva : Siamo sempre nella merda, solo che abbiamo la testa fuori e vediamo la nostra situazione. Un pò me lo ricorda.

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