giovedì 30 agosto 2012

Il tempo passa...

La temperatura è crollata, il cielo si è fatto grigio ed è ritornata la pioggia. L'autunno annuncia il suo arrivo. Le giornate sono già da un po' sensibilmente più corte. Al mattino il sole non arriva più prima della sveglia, le sere sono più buie. Eppure non mi dispiace quest'atmosfera pre autunnale, soprattutto le sere con le candele accese, la musica, i libri e la coperta che fa fresco...

In queste sere leggo Adriana Zarri. Una scoperta piacevole. Una donna in cui si rispecchia un aspetto di me, una parte di me che a volte mi spaventa. Perché è la parte che esprime il bisogno e la voglia di isolarmi, di vivere sola e lontano da tutto, di immergermi completamente nella natura. Credo che questo desiderio, che ogni tanto sento forte, sia in realtà un bisogno di liberarmi da certe convenzioni, costrizioni e dipendenze che inevitabilmente ci portiamo dietro se viviamo nella società. E per me è difficile liberarmene standoci dentro. Sarebbe più facile, abbandonando tutto. Ma non ne ho il coraggio. Lo faccio solo per brevissimi periodi. Eppure intravedo in questo tipo di vita una via di fuga e una risorsa a cui forse dovrò iniziare ad attingere. Per nutrirmi, nutrirmi meglio.

Leggendo Adriana Zarri mi riconosco in molti suoi pensieri, e molte sue riflessioni mi stupiscono e mi affascinano.

"... in questa civiltà capitalista dell'utilitarismo che, di ogni cosa, si domanda: A cosa serve? [...] A chi ci chiede "a cosa serve" bisogna dire, scandalosamente, che la preghiera non serve a nulla; come non serve a nulla l'amore, l'arte, la bellezza....
Nell'accezione consumistica [...] la preghiera non serve: è un bel mazzo di fiori che mettiamo sul tavolo. Potremmo farne a meno: si mangia lo stesso. Però non si pranza, non si cena. La dimensione della convivialità ha bisogno di un poco di gratuito: i fiori sul tavolo, o i mici sotto, o la tovaglia colorata, o anche il nostro sorriso. Neanche sorridere serve. La bocca si apre utilmente per mangiare e per dare direttive; il sorriso è un di più.
A questo mondo disumano, fatto di direttive di risultati tangibili, distribuiamo sorrisi, fiori, baci, gatti, musica, sogni, preghiere, gratuità. Questo è il maggiore affronto, la controcultura più profonda."

Da "Un eremo non è un guscio di lumaca", Adriana Zarri, Einaudi


 
 
 
 
 

martedì 21 agosto 2012

Alsazia

Mi sto innamorando dell'Alsazia.


Ci sono stata per la prima volta nel 2010. Incredibile, considerando che sono cresciuta a non più di 200 km di distanza... ma per le famiglie degli emigrati era spesso così, le vacanze si trascorrevano "a casa" e questo voleva dire tornare al paese d'origine. Indipendentemente che si fosse italiani, spagnoli, turchi, o portoghesi, tutti "tornavano" o "scendevano"... di solito in estate. Spesso si consumavano così le 4 settimane di ferie e non ne restavano per il resto dell'anno. Durante il fine settimana, molti lavoravano, o facevano l'orto oppure, finalmente, si godevano un po' di riposo, dopo giorni e giorni di durissimo lavoro. Non era raro che le persone svolgessero due o più lavori  per guadagnare il più possibile in poco tempo e poter ritornare definitivamente alla loro terra. Quasi tutti coloro che ho conosciuto sono rimasti molto più a lungo di quanto avevano preventivato, e tanti non hanno proprio più lasciato la Svizzera.




Ma ho divagato, perché volevo parlare dell'Alsazia. Dicevo appunto che la mia prima visita a questa regione risale al 2010, poi ci sono tornata quest'anno a giugno, e lo scorso fine settimana ci ho portato mia mamma. È stato un super mega fioretto... e credo di essermi guadagnata un pezzetto di Paradiso... ma sapevo che le sarebbe piaciuto tanto e siccome lei non ha viaggiato molto nella sua vita, ero contenta di farle vedere quei posti incantevoli, curati e fioriti come non ci si può nemmeno immaginare.



Andare in Alsazia, è come entrare in una favola. Ogni paesino sembra disegnato. Tutto è pulito, ordinato, fiorito... perfetto... almeno per noi turisti. Ma anche parlando con la gente del posto, mi è parso di capire che abbia la stessa percezione.


Questa volta sono stata particolarmente fortunata e ho visto anche le cicogne e i loro nidi. Oltre naturalmmente a visitare diversi mercatini di brocantage, frequenti e presenti un po' in tutti i villaggi della regione.



E in uno di quei mercatini c'era anche un banco con dei fiori bellissimi.. come resistere? Ma sono stata bravissima, perché mi sono limitata a tre piante. Una graminacea (Pennisetum setaceum rubrum), un mombretia arancione e un lythrum mi pare... vi farò poi vedere le foto...


Comunque, faceva caldo anche in Alsazia. Tanto più che è una regione con un clima del tutto particolare, circondata da regioni fredde, nebbiose e poco piacevoli. In Alsazia invece crescono i fichi e le castagne, e anche fiori e piante che di solito si trovano molto più a sud. Per non parlare dei vigneti, naturalmente. Il vero tesoro e i veri protagonisti.
Il B&B in cui abbiamo alloggiato quei due giorni aveva per fortuna una piscina, anche se per il resto era più che modesto. E modesto era anche il prezzo: 55 euro camera doppia con prima colazione inclusa (colazione non tipicamente francese direi...). Ma dopo aver camminato e passeggiato e frugato nei mercatini delle pulci, sotto il sole e con 34 gradi, un bel bagno era proprio quello che mi ci voleva...




lunedì 13 agosto 2012

Escursione al Ritom

Dopo la passeggiata a Mergoscia, non avevamo più fatto nessuna escursione in montagna e a me cominciava a mancare la vista dall'alto. Anche se basta che mi affaccio sul terrazzo, che vedo giù... Ma la vera montagna è un'altra cosa. Quindi domenica siamo partiti. Non così presto come avremmo voluto, ma comunque alle dieci, dopo circa un'ora di viaggio, eravamo alla stazione della funicolare. La più ripida d'Europa. Parte da Piotta (non lontano dal Gottardo) e arriva al lago di Ritom.



Poco dopo essere partiti, già si goveda di una vista magnifica sul fondovalle, dove corre l'autostrada che dalla frontiera di Chiasso porta verso Nord, passando appunto dal tunnel del Gottardo.



Dalla stazione superiore, raggiunta dopo 12 minuti di tragitto, rigorosamente in piedi, ammassati come sardine in una delle tre cabine che compongono la carrozza, abbiamo raggiunto il lago artificiale e la sua diga. Senza ancora aver deciso quale percorso fare. Alla fine abbiamo ceduto alla spossatezza che già da qualche giorno ci rallentava e abbiamo deciso di fare il giro del lago. Ci siamo però ripromessi di andare uno dei prossimi fine settimana al rifugio Föisc, che è quello che avremmo voluto raggiungere.






Non avevamo mai fatto il giro del lago ed è stata una bella passeggiata, abbastanza pianeggiante con bei panorami e un sentiero ampio e comodo, da poter fare anche con bambini piccoli. Siamo arrivati a destinazione comunque stanchi e come ricompensa, al ristorante della diga, ci siamo concessi due enormi pezzi di strudel fatto in casa, con tanto di crema alla vaniglia. Era più che meritato, considerando che oggi avevamo le gambe tutte indolenzite.




Non ho fotografato tutti i fiori che avrei voluto, perché alla ventesima "sosta foto" M. comincia a mostrare segni di insofferenza... e allora cerco di non esagerare, anche perché da quando ho la macchina fotografica nuova, le nostre escursioni si allungano di almeno un'ora... Però qualche scatto sono riuscita a farlo lo stesso...






sabato 11 agosto 2012

Il braciere l'ho comprato già un paio di anni fa, ma per un motivo o per l'altro non l'abbiamo mai usato. Ieri era la serata giusta. Speravamo di vedere qualche stella cadente e ci siamo piazzati in giardino con le sdraio e il braciere acceso. Era proprio bello da vedere. Le serate su da noi sono fresche, anche se di giorno arriviamo a oltre 30 gradi, appena tramonta il sole la temperatura scende, complice anche il venticello costante. Il fuoco nel braciere scaldava piacevolmente e diffondeva una bella luce.




Purtroppo stelle cadenti non ne abbiamo viste. L'inquinamento luminoso della città sottostante arriva fin sulla montagna (e siamo a 800 metri), anche se può sembrare incredibile. Soprattutto l'illuminazione del centro sportivo "spegne" tante stelle. Mi domando perché quel campo sia illuminato anche quando non vi è nessuna manifestazione... (la vena polemica prosegue, come potete notare...)...


mercoledì 8 agosto 2012

Aliena

Forse sto invecchiando. Certo, anagraficamente sto sicuramente invecchiando. Ma ora ho l'impressione di invecchiare anche nella testa, nello spirito e nel cuore...
Ieri sono stata in un centro commerciale. Dopo mesi e mesi. Il primo giro per negozi di questa estate. Non c'ero più abituata. Vedevo solo cose che mi davano fastidio. Quasi fossi una vecchia inacidita.

Mi sono sentita un'aliena. Tanto per cominciare non si capisce più se si è in spiaggia o in giro per la strada. Uomini in pantaloncini e canottiera come appena alzati dal letto, donne (non ragazzine) vestite di una sola T-Shirt, o con vestiti tralmente trasparenti che riesci a leggere la taglia del perizoma che indossano, altre, in avanzato stato di gravidanza, con vestitini pre-maman giropassera. Poi le commesse e i commessi che ti accolgono con un ciao, il ché significa che non ti hanno nemmeno guardato in faccia. In qualsiasi negozio, ristorante, bar, ufficio che entri c'è una musica assordante che ti frulla il cervello. Ma in che mondo viviamo? Abbiamo davvero tutti perso il senso della misura, del pudore, del rispetto, dell'educazione? O sono io esagerata e magari ieri avevo uno sbalzo ormonale?

Considerando che non ho fatto nessun acquisto, mi sono concessa uno" sciampo e piega" dal parrucchiere del centro. Anche qui mi hanno accolta con un ciao, poi sono passati al lei, poi di nuovo al ciao... mi hanno chiesto il nome di battesimo (non ho ben capito perché), mi hanno fatto indossare una vestaglieta blu usa e getta, mi hanno lavato i capelli e asciugati con un asciugamano usa e getta... Allora ho chiesto se buttavano via tutto. Si, è stata la risposta, questi sono da buttare. Ecco, alla faccia dell'ecologia, del disboscamento, dell'inquinamento, della raccolta differenziata. Quando sono uscita mi hanno riconosciuta come aliena perché ho chiesto di potermi portare a casa la vestaglietta usa e getta. Va bene che va gettata, ma prima la voglia usare...

Che brutta cosa quando non si riesce più a stare al passo con i tempi che evolvono. Mi sento ragionare e parlare e mi sembra di sentire mia madre e mia nonna quando io ero adoelscente. Spero però che sia solo una fase...




martedì 7 agosto 2012

Premio

Antonella mi ha assegnato un nuovo premio. È un premio che comporta anche alcuni compiti. E, siccome sono pigra, indisciplinata e anche un po' ... indolente... ne svolgerò soltanto due: dire cosa significa per me semplicità e dedicare una foto ad Antonella.

Cos'è dunque per me la semplicità? Non è così .... semplice rispondere. Credo però che per me la semplicità sia tutto ciò che non è mentale, quindi tutto ciò che in qualche modo nasce dalle emozioni, e tutto ciò che esprime emozioni. Potrei anche dire che è tutto ciò che non viene dalla testa ma viene dal cuore.

E ora la foto da dedicare ad Antonella. L'ho scelta tra quelle delle mie recenti vacanze. È la foto di un gabbiano in volo, e per me è la libertà.


sabato 4 agosto 2012

Piselli e lavanda





Ieri non avevo tempo di aggiungere un testo a questa immagine. Oggi mi prendo un momento per scrivere un commento a questo collage. Mi piace molto l'accostamento di questi due fiori. Adoro la lavanda per il suo colore, per il profumo e per le soddisfazioni che dà. Come chiunque del resto. Non conosco nessuno a cui non piaccia questa pianta che è il simbolo dell'estate, del caldo, del benessere in generale. Il pisello odoroso è invece una spina nel mio fianco di giardiniere (giardiniera non mi piace, definirmi così mi farebbe sentire una carotina sott'aceto...).

Ho seminato alcuni anni fa dei piselli odorosi perenni. Non l'avessi mai fatto! Intanto NON sono odorosi. Poi hanno delle radici che arrivano fino al centro della terra, e quindi è impossibile estirparli. Dovevano essere di vari colori, secondo quanto scritto sulla confezione, invece sono soprattutto pink, e una pianta cresciuta poco distante, di questo colore che, devo ammettere, mi piace molto, sembra quasi madreperla, e si presta bene per abbinamenti anche con rose o dalie.
Per la prossima stagione devo trovare il sistema per sfoltirli già in partenza, se non proprio eliminarli del tutto, almeno quelli pink che sono davvero invadenti, e poi sostituirli con dei comuni piselli (davvero) odorosi annuali.