mercoledì 24 aprile 2013

Libri




Era il preferito, lui lo sapeva benissimo, non c’era bisogno di tante parole. E crescere con questa certezza gli aveva dato qualcosa d’impagabile nella vita, che ben pochi ricevono: la fiducia che, comunque andassero le cose, per quanto il mondo fosse vasto e complicato, c’era una persona, foss’anche quella sola, che tra tutti i milioni e milioni di esseri umani, senza condizioni né ricatti, lo amava più di tutti, lo anteponeva a qualsiasi altro. Che meraviglia. …
Fil di seta, Fil di lana, Fil di luce, Fil di campo, Fil di mare… In tutti i modi possibili lo chiamava quella zia che, avesse mai dovuto spiegare perché lo amava così tanto, non avrebbe saputo trovare nemmeno mezza parola.
...
… Hai voluto sempre il meglio per me. Ma forse è proprio questo, papà. Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos’è il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? È Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma. Un po’ come si sta davanti al mare a guardare il mare.  Cosa si fa davanti al mare? Si guarda il mare. Basta. Si accompagnano le onde con lo sguardo. Questo. Una per una.    Hai presente? Le onde che si frangono, le foglie che cadono, la canna da pesca che si piega quando il pesce abbocca… Così. Accompagnare. Anche i figli bisogna accompagnarli. Stare a guardarli, come le onde.
Dovreste essere curiosi, voi genitori. Molto curiosi dei figli. Dovreste morire dalla curiosità di vedere dove diavolo andrà a finire, quella linea spezzata che è partita da voi, e che si spezzerà ancora decine di volte nei secoli, con i figli dei vostri figlie e i figli dei loro figli. Decine di volte! Invece, siete sempre così scontenti… Così incontentabili. Siete così privi di curiosità, voi genitori… Sembra che conosciate già tutto, che sappiate al millesimo che fine farà ogni cosa, neanche la possibilità di una sorpresa. Peccato. Vi private di una grande felicità.

Non so niente di te
Paola Mastrocola
Edizioni Einaudi, 2013

domenica 21 aprile 2013

Mentre piove...

... mi rilasso qui sul divano. Sono uscita un attimo per spargere i nematodi contro l'oziorrinco, anche se so che è una battaglia persa in partenza. Ma se non lo faccio, quando vedrò tutte le mie piante di rose divorate da questo tremendo insetto, ho i sensi di colpa. Così invece, il risultato non cambierà, i boccioli saranno divorati poco prima di aprirsi, io sarò disperata, ma almeno avrò la consapevolezza da aver fatto quanto possibile, senza nuocere troppo all'ambiente.

La temperatura si è abbassata tanto, e la pioggia rende impossibile lavorare nell'orto o nel giardino. Domani sera, se sarà asciutto, spargerò i trucioli di corno nelle mie bordure. Nell'orto abbiamo già sparso il letame in granuli.

Le piantine intanto crescono. Parte dei pomodori li ho trapiantati oggi in piccoli vasi. Nei prossimi giorni trapianterò anche le altre piante.



 
 
 
P.S. Se cliccate sul  blog qui accanto (quello di mia figlia), scoprirete dei posti e delle immagini stupende. A cominciare dai miei nipotini....
 
 

 
 

venerdì 19 aprile 2013

Nuova foto di "copertina"

In attesa che si aprano bene le foglie delle betulle e che abbia tempo di fotografarle, uno scorcio del mio giardino primaverile. I Tulipani non sono ancora fioriti e in quel punto, i bulbi se li sono pappati le talpe.
 



Anche il bosco inizia ad inverdirsi. In una settimana ha fatto un grande cambiamento.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

lunedì 15 aprile 2013

Dall'Almanacco di Barbanera

Coltivando la concretezza

Il marrone, il colore della terra, invita a non trascurare le proprie necessità fisiche, i propri bisogni di cibo, sesso, sonno. Quando sentite il bisogno di riportare i piedi a terra e di entrare in sintonia con voi stessi, ricorrete alla confortante presenza di oggetti, abiti e accessori di colore marrone, preferibilmente in materiali naturali, come una bella borsa di cuoio, una panca in legno, un morbido plaid di pura lana. Ed è ancora meglio se questi oggetti non sono nuovi, se possiedono una rassicurante, morbida patina lasciata dall'uso e dal tempo. Chiedetevi quanto amate e rispettate le vostre tre pelli: l'epidermide, la casa, l'ambiente.


 
Non è marrone, ma ha una bella patina...

mercoledì 10 aprile 2013

I lavori procedono

Oggi finalmente una giornata intera di bel tempo e temperature miti (a parte la gelata notturna). Finalmente si respira aria di primavera. Ho comprato il granulato di letame e sabato verrà un giardiniere a vangare il terreno con la motozappa. A mano, ci abbiamo provato, è impossibile... Le zolle d'erba sono così fitte, grosse e compatte che a vangare 100 m2 di orto c'è da spaccarsi la schiena. Non è il caso.

Oggi sono arrivate anche le 40 piantine di fragole che ho ordinato tramite internet, e alcuni dei semi che sono nelle vaschette in veranda hanno iniziato a germogliare. Spero di riuscire a farle crescere bene, fino al momento di piantarle in piena terra. Le prime semine le ho fatte a caso, quando avevo tempo. Poi, cercando nel web un po' di informazione sulla coltivazione dell'orto, ho scoperto il sito ECCEZIONALE di un italiano che vive in Germania e ora seguo i suoi consigli. Lui segue il calendario delle semine di Maria Thun e dunque mi sono comprata l'edizione 2013 e ora cerco di seminare in base a queste indicazioni.
In pratica, è il principio dell'orto bio dinamico che si basa, mi pare di aver capito, sulla filosofia steineriana. Maria Thun, in seguito a minuziosi esperimenti, aveva scoperto che la crescita delle piante è influenzata non soltanto dalla luna (crescente o calante), ma anche dalle costellazioni.
Ha dunque elaborato un suo calendario, studiando i percorsi e le posizioni dei vari pianeti, e suddiviso i giorni di semina per le radici, il fiore, i frutti, le foglie. Io ora ho semplificato tantissimo! Tutta la sua ricerca, la sua vita stessa, i suoi studi e la sua filosofia, sono molto più complessi e più approfonditi! E a me questo approccio affascina e dunque cerco di seguirne le indicazioni. Stasera, nonostante la stanchezza e la mancanza di voglia, ho seminato ancora dell'insalata visto che già domani mattina all'alba cambia "la luna", ieri avevo già seminato le coste che mi ha mandato Nik. Domenica scorsa ho seminato i broccoli. era giorno di fiore. Domenica prossima dovrò sbrigarmi a seminare ravanelli, patate, cipolle, aglio e carote. Infatti sarà giorno di radici...

Vedremo cosa riusciremo a tirare fuori da quell'orto, che finora mi è costato un occhio della testa. Avrei comprato verdure per tre anni, con tutti quei soldi... Soprattutto, speriamo che la costosa recinzione tenga lontani cervi e caprioli. Stamani alle quattro e mezza, c'era un vero e proprio raduno li accanto, come se stessero cercando di capire cosa stia per succedere dentro a quel recinto...



venerdì 5 aprile 2013

Pensieri sparsi



Siamo di ritorno dalla Calabria. La nuvoletta di Fantozzi ci ha seguiti anche la. Quindi niente rigenerazione al sole caldo del sud come speravo. Solo qualche occhiata di sole e tanto vento. Sono partita che mi sentivo come in una camicia di forza che mi stritolava tutte le ossa e sono tornata con la camicia di forza soltanto leggermente allentata. I dolori solo leggermente diminuiti.



Sono stati cinque giorni di full immersion nella cultura e nella realtà calabrese, nella famiglia del mio compagno, nella sofferenza causata dalla crisi che attanaglia l'Italia e che nelle regioni del sud forse si sente di più, nel dolore di malattie e lutti. Insomma giorni non facilissimi, ma intensi e preziosi.



Ho comunque potuto ridere e sorridere spesso, stupirmi e incuriosirmi di fronte alle tradizioni, alle espressioni dialettali così colorite e ricche, alle abitudini e alle dinamiche ancora antiche e profondamente radicate anche nei giovani. E non posso assolutamente dimenticare di citare la cucina e il cibo, le pietanze sconosciute, la voglia di imparare, la condivisione di ricette con le mie nuove cognate e la MAMMA. Ora ho una montagna di "sazzizze", di provole, di "cuzzupa", di farina di grano duro per fare "l'mparrettati"...
 
 
 
Ho fatto tante fotografie, come sempre, questa volta anche esperimenti per mettere in pratica quanto appreso nelle prima tre lezioni del corso di fotografia. Purtroppo non ho fatto fotografie durante la preparazione di tutte le buone cose che abbiamo mangiato. La prossima volta dovrò ricordarmi! Ho invece fotografato i fiori e il mare, ho raccolto conchiglie e legni portati dal mare. Non so perché, ma da sempre quei legni leggeri, morbidi, levigati mi affascinano. Ne prendo ogni volta che sono al mare. Qui ho trovato più che altrove pezzi di legno di ulivo, così belli!
 
 

E poi, ho fatto un'esperienza personale importante. Per molti certamente banale, ma per me di grande significato: per la prima volta in vita mia, sono salita in sella a un cavallo. È stata una sensazione bellissima. In passato non avevo mai osato avvicinarmi, mi incutevano paura i cavalli. Era tutto troppo grande, la testa, gli occhi, l'altezza, tutto. Poi ho più volte fatto dei sogni particolari in cui compariva un cavallo. Parlandone con la mia amica-guru, mi ha detto che forse il cavallo era il mio animale guida. Ed è con questo pensiero che mi sono avvicinata a questo splendido animale ed è stata un'esperienza emozionante.



In fondo all'anima, in tutti questi giorni, il pensiero per mio fratello. Per la sua sofferenza. Un pensiero che avvolge ogni altro in un velo di nebbia, come quella che sta lentamente salendo sui pendii accanto a casa. Attendo un raggio di sole, fuori e dentro di me. Che squarci le nubi, i pensieri, la tristezza, un raggio di sole nella vita di mio fratello. Che se lo merita e che sarebbe ora arrivasse!