lunedì 11 febbraio 2013

Chi visita il mio blog sa che non lo aggiorno spesso e nemmeno con regolarità. A volte non ho tempo, altre volte non ne ho voglia oppure mi mancano le idee e gli argomenti... Oggi ho preso un giorno di vacanza, sono a casa da sola e mi rendo conto che il silenzio che mi circonda mentre di dedico ad attività piuttosto manuali, è propizio alla creatività mentale. Così i post nascono spontaneamente nella mia testa e ho anche il tempo per scrivere questi pensieri.

Stamani alla radio una psicologa parlava dell'aumento importante dei disturbi narcisistici nelle persone. Disturbi che pare ci rendano fragili e manipolabili...  Non stento a crederci, infatti, appena uscita di casa per una passeggiata dopo pranzo, sulla piazza del paese, per altro deserta, ecco la conferma: una giovane donna che indossa un paio di shorts. Di lana, ben inteso, e sotto ai pantaloncini ha messo anche dei collants abbastanza coprenti. Niente di male, se fossimo in qualche boutique di Lugano, ma siamo in questo paesino sperduto, a 800 metri di altitudine, spazzato da una modesta bufera di neve, temperatura esterna stimata: meno due o meno tre. Non credo quindi che la signorina stia sudando nella sua tenuta sexy... Io, anche volendo, non potrei proprio sfoggiare degli shorts... e non solo per motivi di freddo.... comunque io ho messo i leggins termici, pantaloni pesanti, scarponi da neve, sciarpa e cappello. E il freddo lo sento.
Ecco però che arriva la mia vocina interiore che non ama i giudizi affrettati.... "Ma che ne sai tu dei motivi per cui la signorina si trova qui vestita così?!" ... è vero, non dovrei giudicare, ma è anche vero che oggi nevica ovunque, anche in pianura e la temperatura massima annunciata è di 0 gradi...

Proseguo la mia passeggiata con la neve che cade copiosa. Lasciata la piazza mi addentro nel bosco, non c'è anima viva. Tutto intorno la nebbia e il silenzio. Che bello. Invidio tutti coloro che non lavorano e che possono fare ogni giorno queste passeggiate. Arrivo al punto panoramico che oggi però si apre su una distesa grigia. Sento salire il boato della città con il suo traffico, ma non si vede niente. Proprio niente. È come essere in mezzo a una nuvola.

Non mi fermo molto e riprendo il cammino. Mi rammarico di non avere con me la macchina fotografica. Ho deciso di non portarla perché si sarebbe bagnata troppo. Nevica fitto fitto e non avrei saputo come proteggerla. Ma è un peccato, perché la neve fresca crea soggetti meravigliosi con begli effetti in bianco e nero: le panchine a listelli, i muri a secco trasformati in scacchiere, gli alberi spogli con i loro rami neri, i ciuffi d'erba incappucciati... Nel bosco anche i faggi sembrano betulle, con i tronchi diventati bianchi per la neve soffiata dal vento.

Al mio passaggio volano via gli uccellini che trovano rifugio, non sugli alberi, ma nei "poggi" bassi lungo il sentiero, sotto le grosse radici scoperte o sotto i massi che sporgono dal terreno. Riaffiorano allora i ricordi di quando ero bambina e inventavo storie di animali e personaggi che cercavano un rifugio caldo e protetto. Allora immaginavo per questi piccoli esseri, nidi caldi e accoglienti dove stare al riparo da freddo e dal gelo. Questo pensiero mi riscalda il cuore ancora oggi. So che proprio quelle fantasie e quelle storie hanno protetto e salvato soprattutto me stessa. La Cinzia bambina che aveva così la possibilità di crearsi una casa accogliente e calda interiore. Dove trovare pace e sicurezza. È questa capacità credo, che mi ha permesso di evolvere e diventare una persona "relisiente". Il sogno di una casa è rimasto intatto fino all'età adulta, quando finalmente ho potuto crearne una mia. È stato un sogno importante forse proprio perché una casa era ciò che più mi era mancato. Un luogo di accoglienza sicuro. Quando da piccola stavo dai nonni, dove mi sentivo bene, dovevo sempre temere che i miei genitori venissero a prendermi, e quando ero dai miei genitori, dove in fondo avrei dovuto sentirmi al sicuro, il rischio era rappresentato dalle botte. Per molti anni non mi sono sentita a casa da nessuna parte. Tranne in quelle fantasie in cui davo casa a animali e bambini soli e intirizziti dal freddo.

Ora cammino serena sotto la neve verso la mia casa, dove mi aspettano i gatti e il camino, acceso sin dalle prime ore del mattino. Mi piace vedere il fuoco, godermi la mia casa, guardare fuori la neve che pian piano ricopre tutto quanto e concedermi questa pausa.

Questi ellebori li ho fotografati ieri. Ne ho anche raccolti due. Per la prima volta. Non l'ho mai fatto perché sono protetti. Ma ieri, sapendo che oggi sarebbe arrivata la neve, ho quasi avuto la sensazione di salvarli...





E queste sono altre immagini scattate ieri, sembra impossibile che oggi sia di nuovo tutto bianco, tutto sommerso, di nuovo inverno...




13 commenti:

  1. Bellissime foto un po'prima della neve. Chissà come sarà bello ora da te. Prima o poi verrò di sicuro a trovarti. Intanto ho tirato fuori dall'armadio i miei shorts di lana....:-)

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    1. Mi farebbe tanto piacere Grazia! E se vieni in shorts, prenoto il bel tempo...

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  2. I miei ellebori si fanno attendere.
    Circa la signorina incurante del freddo, beh, io sono molto indulgente, anche se non ho più l'età!

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    1. La mia perplessità era proprio legata al freddo. Mi sembrava quasi un sacrificio indossarli...

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  3. Cara Cinzia,il tuo racconto è stato una poesia...il paesaggio,la neve,le tue fantasie da bambina...poi mi hai ghiacciato,e il freddo che ho provato è stato per la casa dove non c'era calore...spero che tu adesso abbia trovato il tuo rifugio dove c'è un bel caminetto acceso e un giardino dal quale appena sciolta la neve spunteranno ancora bellissimi ellebori!
    un abbraccio
    Lieta

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    1. Grazie Lieta, è vero che ho avuto un'infanzia non facile, ma la vita è stata anche buona con me. Ho incontrato persone fantastiche, sin da bambina, persone come delle stelle comete che brillavano nel mio cielo a volte scuro. E poi il destino mi ha portato in Svizzera, e questo è stato il mio terno al lotto!

      Un abbraccio a te!

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  4. Bellissimo racconto e bella la sensazione di pace interiore che trasmetti adesso. Credo che tu abbia fatto bene a cogliere gli ellebori, sono piante così resistenti e sopporteranno che tu abbia raccolto qualche fiore per illuminare la tua casa serena.

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    1. Oggi ho pensato a te quando gli ho cambiato l'acqua. Credo anch'io che lo sopporteranno, anche perché in questi anni si sono talmente moltiplicati in quel punto del bosco, che ce ne sono a migliaia!
      0
      Grazie dei complimenti! Ti abbraccio

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  5. So schön ist das geschrieben liebe Cinzia, da kann ich mir alles auch ohne Bilder vor meinem inneren Auge vorstellen. Die Vögel im Winter ist auch etwas was mich fasziniert. Wo sie schlafen, ob sie frieren? Da hat die kleine Cinzia in sich tröstliche Geschichten gefunden.

    Momentan kommen mich jeden Tag zwei Rabenvögel besuchen.Ich lege ihnen, jetzt wo es so kalt ist, täglich etwas Käse und Wallnüsse auf den Dachvorsprung vor dem Stubenfenster. Und sie sind schlau, sie beobachten meist schon von der gegenüberliegenden Seite, ob sich was tut, ob ich die Fensterläden öffne.

    Liebe Cinzia ich wünsche dir noch viele so ruhige Momente und Spaziergänge, wo dich die Muse küsst (lächel).
    Liebe Grüsse
    Elfe

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    1. Liebe Elfe, hast du den Text übersetzt? Oder verstehst du italienisch?

      Herzlichen Dank Elfe!
      Cinzia

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  6. Mi piacciono molto questi momenti di introspezione.

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    1. Si, fanno bene, quando si possono fare da una situazione di serenità
      :))

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  7. In città non si può passeggiare con questo spirito di serena pace interiore!Eh, non si può avere tutto! Se tu pensi che sono cresciuta a Milano...ora a Novara dove si vive molto meglio. Ciao Cinzia!

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