mercoledì 7 marzo 2012



Questa canzone mi riporta dritta dritta ai miei 16 anni e ha la capacità di mettermi di buon umore in qualsiasi momento io la ascolti. È come se mi riportasse dentro al cuore della ragazzina che ero. Sento lo stesso stato d'animo di allora, gli stessi pensieri, le stesse fantasie, gli stessi sogni... e ritrovo un'adolescente affacciata alla finestra della vita, forse anche già seduta sul davanzale con le gambe penzoloni. Vedo un "fiore" che sta per sbocciare... purtroppo però, improvvisamente, i miei genitori hanno chiuso la finestra e mi hanno fatto rientrare in casa... Era il 1976 e quell'estate avrebbe segnato e condizionato tutta la mia vita.
Sono passati quasi quarant'anni, non so come sarei oggi se non avessero chiuso quella finestra. Forse starei meglio, forse starei peggio. E voglio credere che il mio destino fosse questo.
Mi resta tuttavia la sensazione che una parte (importante) di quella ragazza sia stata fermata. Non si sia sviluppata come avrebbe potuto; quel fiore non è mai sbocciato. Ne sono sbocciati altri, forse non meno importanti. Ma quando sento Tina Charles, rivedo quel fiore, ritrovo la felicità (tutta mia e solo mia) di quei giorni e sento forte e dolorosa la nostalgia.

8 commenti:

  1. Quando si dice "il potere della musica"! Hai scritto un post delicato, pieno di serenità, sospeso al sogno...anche a me hanno chiuso delle finestre. Chissà? Talvolta è bello perdersi in questi pensieri e con le note giuste come sottofondo.

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  2. Mi hai commosso! Forse quel fiore è "sbocciato" in quel cuore tenero e sensibile che hai....Ti abbraccio forte!
    Cinzia

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  3. Bello quello che hai scritto, Cinzia. Ho l'impressione che ci sia stata sempre per tutti noi una canzone che è stata nelle nostre vite un " punto di non ritorno" , quel punto in cui le cose potevano cambiare e andare in altro modo E poi, invece, finestre chiuse e strade obbligate.Sono contenta della mia vita, ma ancora quando sento Paolo Conte "Vieni via con me" penso a quello che poteva essere e non è stato.
    Un abbraccio

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  4. Guten Tag liebe Cinzia

    Deine Gefühle hast du so feinfühlig beschrieben, und ich kann mich gut in dich hineinversetzen. Die Fenster wurden geschlossen, die Blume konnte sich nicht in ihrer vollen Pracht entfalten, das sind Themen, die viele Frauen meiner und der vorherigen Generationen so erlebten.

    Ändern können wir die Veregangenheit nicht, doch wie du schreibst, den Schmerz sehen und spüren, und ihn dann auch wieder loslassen und daraus die Stärke gewinnen um neue Fenster und Türen zu öffnen und mutig hinauszuschauen und hinauszugehen, selbstverantwortlich und liebevoll.
    Viel Freude wünsche ich dir in diesen Vorfrühlingstagen.
    Liebe Grüsse
    Elfe

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  5. Quanta dolcezza in queste righe. Forse tutti nei nostri cammini abbiamo una finestra chiusa, e ogni tanto una canzone, un profumo, un oggetto ci fanno tornare dietro quel vetro. Io continuo a chiedermi se siano stati i genitori troppo "attenti" nel chiudere la finestra, oppure io che non ero troppo convinta di tentare quella strada, comunque un pizzico di nostalgia rimane.
    Un abbraccio

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  6. Chi di noi non ha rimpianti, d'altra parte senza aver percorso le strade su cui abbiamo camminato, non saremmo oggi quello che siamo. Saremmo altre persone, migliori o peggiori, chissà, ma a me piace quella signora di mezza età che vedo nello specchio ogni mattina. E, sono sicura, abbiamo vissuto quello per cui eravamo destinate.

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  7. le nostre gioie,le nostre vittorie,le nostre dolorose sconfitte,tutto al ritmo di una canzone che non si può dimenticare.

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