Con l'arrivo dell'autunno diminuisce
anche un po' il lavoro in giardino. E nelle mattinate grigie come
quella odierna, è più facile lasciare il mio “paradiso” e
“scendere” in città. Così stamani, in previsione della domenica
piovosa, sono andata in biblioteca a prendermi un paio di libri. E
siccome la biblioteca è situata nel parco cittadino, ne ho
approfittato per fare una passeggiata, scattare qualche foto, raccogliere le prime castagne d'india.
C'era
poca luce, una nuvolosità bassa senza nemmeno un po' di nebbiolina
che poteva rendere le immagini un po' più interessanti, ma
fotografare per me è comunque sempre istruttivo e piacevole. Anche
in queste condizioni. E poi mi piace quella pace tipica di queste
giornate che sembrano ovattate, c'è poca gente in giro, pochi
rumori, l'atmosfera giusta per scegliere un libro, per osservare, per
pensare. Un'atmosfera che mi rende un po' “autistica”, nel senso
che divento poco comunicativa, poco sensibile agli stimoli umani.
Quasi non vedo le persone che incrocio, come se fossi sola al mondo in quelle poche ore di isolamento mentale, tutta presa dalle mie cose, da me stessa. Mi piacciono questi momenti in cui, l'unica compagnia che vorrei, è quella di una pecora.
O forse un cervo?

Nuova scultura del Parco Ciani. Un cervo enorme, con corna argentee. Bello, fatto con rami secchi e altro almeno tre metri!
Quasi non vedo le persone che incrocio, come se fossi sola al mondo in quelle poche ore di isolamento mentale, tutta presa dalle mie cose, da me stessa. Mi piacciono questi momenti in cui, l'unica compagnia che vorrei, è quella di una pecora.
O forse un cervo?
Nuova scultura del Parco Ciani. Un cervo enorme, con corna argentee. Bello, fatto con rami secchi e altro almeno tre metri!