mercoledì 19 marzo 2014

Quel giovane fermo al semaforo

Ero ferma in colonna al semaforo. Sul marciapiede accanto vedo arrivare di corsa un ragazzo con lo zaino in spalla. Un apprendista imbianchino avrei detto dal suo abbigliamento. Ho pensato che avesse appena finito di lavorare e correva verso le strisce pedonali. Mi ha colpito quel ragazzo. Molto. Aveva dentro una sorta di impazienza che emergeva da ogni gesto, da quello spostarsi da un piede all'altro mentre aspettava il verde, dal modo con cui aveva premuto il bottone del semaforo. Un'impazienza bella, sana. Da giovane felice e soddisfatto. Anche il suo viso, la sua espressione comunicavano solidità e gioia.

Il pensiero è arrivato guardandolo: ha davanti a sé ancora tutta la vita. Un pensiero assolutamente privo di invidia, ma carico di nostalgia. Che bello essere così giovani e felici. Che bello potersi inventare ancora tutta la vita. Avere davanti mille strade da poter percorrere. E quel primo pensiero ha dato il via a una reazione a catena... Vorrei tornare indietro? Cosa rifarei? Cosa cambierei?...

Cosa rifarei? Mi è piaciuto essere mamma giovane. Questo lo rifarei, vorrei ancora essere mamma delle mie figlie e alla stessa età. Però non abbandonerei i miei sogni. Farei entrambe le cose. Oggi so che è possibile. Allora pensavo di no. O forse avevo altri bisogni che chiedevano di essere soddisfatti. Non vedevo alternative.

Cosa cambierei? Forse farei alcune scelte diverse. O forse mi prenderei più tempo per capire meglio cosa è importante per quali scelte fare. Se tornassi indietro, mi occuperei di più di me stessa, cercando di conoscermi meglio. Ma quando si è molto giovani, certe scelte non sono libere e incondizionate. Certe scelte sono dettate da bisogni dell'infanzia non soddisfatti. E allora si cerca di recuperare, di tappare le falle. Ma il rischio è grande. E io le scelte più importanti della mia vita le ho fatte che ero ancora adolescente. A 20 anni i giochi ormai erano già quasi fatti... si trattava ormai soltanto di aggiustare il tiro.

Nei miei corsi per genitori insisto molto su un concetto che mi è caro, ovvero che i genitori dovrebbero orientarsi ai bisogni dei figli. Nel senso che le scelte che fanno, dovrebbero tenere conto dei bisogni dei loro bambini e quei bisogni spetta ai genitori soddisfarli. È importantissimo. Però spiego anche che i bisogni non sono la stessa cosa dei desideri. Perché un genitore non ha il dovere di realizzare tutti i desideri dei figli, ma di soddisfare i loro bisogni, appunto.
Avventurarsi nell'adolescenza, iniziare a scoprire l'universo relazionale con dei vuoti dentro, può portare fuori strada, può allontare dal vero sé, dalla propria indole.

Quel ragazzo, a vederlo così sicuro, con quello sguardo pieno di fiducia, mi ha fatto pensare che non avesse vuoti, o ne avesse proprio pochi. Che immagine stupenda! Mi è rimasta dentro. Lo vedo ancora con i suoi pantaloni bianchi macchiati di pittura, il giubotto nero e lo zaino in spalla. Uno zaino leggero... che non appesantirà il suo cammino. Lo vedo, con la sua impazienza di vivere, con quella smania da venerdì pomeriggio, pronto a conquistare il mondo prima ancora del fine settimana. Lui ha ancora tutta la vita davanti a sé. Io sono (forse, spero) un po' oltre metà strada. E non credo che tornerei indietro.


sta sorgendo il sole sopra a Porlezza

12 commenti:

  1. Che bel post, mi piacciono molto queste riflessioni... io mi sono "staccata" solo da alcuni anni dalla condizione di quel giovane (ora ho 27 anni, quasi 28), ma la ricordo ancora bene quell'età "dell'impazienza": se si è fortunati, ci si sente dei leoni in grado di conquistare il mondo, tutto sembra alla tua portata e non si comprende fino a che punto le scelte presenti stiano invece dando forma (nel bene e nel male) a tutto il tuo futuro. Poi le cose cambiano, a volte drasticamente (poi la crisi ha ridimensionato per tutti aspettative e pretese)... ma ogni età della vita, io credo, va vissuta fino in fondo con gratutidine.

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    1. È vero Silvia, ogni età va vissuta con gratitudine, come dici tu, e anche serenamente, secondo me. Purtroppo è anche vero che la crisi ha ridimensionato I sogni e I desideri di molti giovani.
      Un abbraccio
      Cinzia

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  2. Se fossi libero dalle necessità e dal bisogno, me ne starei a guardare il sole che sorge. Come Siddharta.
    Bella Porlezza. Anzi bellissima.
    Il motore della vita è la speranza. Ed i giovani sono pieni di speranze.
    Non avere speranze è come non avere sogni.
    Della gioventù, più che l'impazienza, mi piace l'incoscienza. Quella straordinaria e rischiosa follia che ti fa esplorare talvolta l'inesplorabile.
    Ma è bella anche la maturità, l'equilibrio, lo stare in mezzo.
    Le stagioni, come le fasi della vita, hanno tutte un loro fascino.
    Splendida foto. Echetelodicoaffà.
    Ciao

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    1. Caro Gianni, se fossi libera io starei a vedere il sole che sorge, che stalla, che scende, che tramonta... insomma me ne starei a casa tutto il giorno... Comunque da quando ho il cane e faccio la passeggiata mattutina, mi capita di vedere sorgere il sole ed è bellissimo.
      Belle le tue considerazioni sulla giovinezza e sulla maturità. Mi ritrovo in tutto quello che dici. Grazie dei complimenti Gianni, sei sempre così gentile! E sai che spero di vederti presto?

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  4. Quel giovane fermo al semaforo ti ha lasciato un'immagine stupenda dentro e ha scatenato tutti questi pensieri, riflessioni .........(Incredibile la mente umana!!!!!) Anche a me capita che alcune circostanze mi fanno tirare la somma della mia vita (60 anni). Gioie + Dolori = Vita. Sorprendente,fino ad un po' di tempo fa pensavo che questa cosa succedesse solo a me o a poche altre donne ( sono contenta di essere donna, senza essere una femminista sfegatata ), Da quando ho letto questi due libri "un uomo disponibile di Hilma Wolitzer e "il padre infedele di Antonio Scurati " mi sono ricreduta e" penso" che pensino e succeda anche agli uomini.....( non me ne vogliano gli uomini!!!!).....Comunque c'entra anche l'età .....Mio marito (68 anni) giorni fa mi ha fatto tutto un discorso ......da pensionato....... rassegnato........Buona serata
    P. S Incuriosita dalla tua spettacolare foto, su Google immagini, ho ammirato altre inquadrature della bellissima Porlezza

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    1. Grazie Franca Rita! Mi fa piacere che tu abbia avuto modo di scoprire la capacità di "pensiero" degli uomini... in fondo I grandi filosofi sono stati e sono uomini. Certo le donne pensano molto e si vendono poco bene, in quel senso, ma penso che ogni tanto sottovalutiamo gli uomini che abbiamo accanto.

      Buona serata anche a te!
      Cinzia

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  5. All'età di quel ragazzo ero sereno e felice e mi sembrava che avrei potuto fare qualunque cosa avessi voluto fare, ora che sono vecchio ho lo stesso pensiero, ma ho tanti di quei lacci che mi tengono imbrigliato che non riesco più a vedere un futuro prossimo spensierato.
    Non mi preoccupa la vecchiaia in se, anzi son convinto che ogni età abbia il suo bello e il suo brutto e il bello della vecchiaia (se si è in salute) è che uno può vivere fregandosene altamente del giudizio degli altri, cosa che in gioventù frena spesso le proprie azioni.

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    1. Ciao Nik, condivido I tuoi pensieri e le tue riflessioni. Però la questione dei lacci bisognerebbe rivederla... e spero che tu possa di nuovo vedere un future se non proprio spensierato, almeno più trnquillo...

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  6. Il mio cammino è stato diverso...
    diventata moglie mamma a più di trent'anni con lo stesso fidanzato della gioventù..........
    a distanza di anni ho capito che è stato giusto cosi, c'era ancora bisogno di crescere.......
    ognuno un percorso diverso
    ma eravamo destinati.
    Le mie figlie... i loro bisogni... ci provo, e spero con tutto il cuore di accompagnarle nel miglio modo possibile!!!
    Ciao Lieta

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    1. Io credo che per ognuno di noi la vita che viviano in fondo è quella giusta... in quell momento.
      Sono sicura che le tue figlie abbiano una splendida madre!
      Un abbraccio
      Cinzia

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  7. Io non ho figli e guardo alle ragazze di 20 anni come delle mie possibili figlie e insegno loro, per quello che posso, ad essere un po'scafate, cioè a tirare fuori le unghie, perché per mia esperienza ho subito troppi ostacoli dalle persone che erano più adulte di me. La nostra società dice "largo ai giovani", poi invece a quel semaforo ce li tiene fermi sul rosso per anni, facendo sprecare talento e buona volontà.

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